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"Perché la fragile arte di scrivere la storia dovrebbe sfuggire alla crisi generale della nostra epoca?" si chiedeva Braudel cinquant'anni fa in una prolusione letta al Collège de France. La storia, se non voleva essere "una piccola scienza del contingente", doveva iniziare a dialogare con tutte le altre scienze che hanno per oggetto l'uomo, dalla sociologia all'antropologia, dall'etnologia alla geografia, alla demografia e all'economia. Solo superando ogni concezione settoriale dei diversi specialismi la storia, che ha il compito di fornire la dimensione temporale, avrebbe potuto ambire a essere il coronamento delle numerose scienze umane.